Rinunciai all’utero,
divenuto grembo di sofferenza,
colonizzato dalla malattia,
atrofizzato dalla terapia.
Non nido per un frutto
d’Amore,
ma latrina dove avevo riversato
ogni dolore.
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Per fortuna non mi chiamo Cassandra
Sto pensando al sogno fatto all’alba di questa mattina.
Mi ha lasciata amareggiata, a disagio e con molte domande.
Soprattutto però mi ha lasciata con la consapevolezza di una variante di realtà che non mi piace affatto, troppo distopica per i miei gusti.
Poi un giorno vidi un barlume dell’IO che stavo cercando…
“… Poi un giorno vidi un barlume dell’IO che stavo cercando e feci la sorprendente constatazione che quello di cui ero alla ricerca esisteva già dentro di me.
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