“Prego solo che”

Il filo di Serena Derea Squanquerillo. Anteprima

Il filo, una nuova stazione di consapevolezza. A lavoro…

Prego solo che (19/10/2022)

Prego solo che nel suo comprendermi,
l’Universo non mi mostri troppo
i mali nel mondo.

Sento molto, ho sempre sentito molto,
fin dentro le viscere
da quando nei luoghi di sofferenza
svenivo sopraffatta dal panico per le energie
della malattia negli ospedali
o per la saturazione mentale
in ambienti dove i pensieri tossici
soffocavano la capacità di respirare bene.

In quei momenti, scoprivo dentro di me il filo
che mi faceva sentire connessa ad un tutto,
ovunque: il filo della consapevolezza
che come un flusso continuo
trapassava me ch’ero cruna d’ago.

Un tempo temevo
il buio e il silenzio totali,
perché mi lasciavano da sola
di fronte alla danza di alcuni demoni.
Una profonda tristezza
mi ha risucchiata più volte.

Poi ho voluto conoscermi, toccando l’abisso.
Oggi, di notte, cerco con occhi ed orecchie
quel buio e quel vuoto che ha il suono del nulla,
perché vi trovo un utero che m’accoglie
quando muoio a nuova forma.

Prego solo che l’universo non mi mostri troppo
i mali nel mondo.
Posso osservarli in modo da non farli miei,
ma nei momenti in cui come corda di violino
sono in estrema tensione e le ossa fanno crac,
alcuni demoni hanno qualcosa da dire
e se parlarci non basta più, ballo anche io con loro.
E mi stanco, troppo.

Poi mi decomprimo
e ricomincio, stringendo un patto di benessere
con una nuova me in equilibrio sul filo.

Serena Derea Squanquerillo

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