“Pantai Putih”, intervista allo scrittore Stefano Giorgi sul suo nuovo romanzo

Stefano Giorgi con Pantai Putih

Domenica 19 maggio, presso i Magazzini Teatrali di Velletri, si è tenuta la presentazione di “Pantai Putih”, il nuovo romanzo dello scrittore Stefano Giorgi, edito da LiberoReporter, con l’esposizione di acquerelli monocromatici dell’artista Patrizia Grande. L’intervista già pubblicata sul giornale l’Artemisio di Velletri, uscito in edicola sabato 1 giugno.

Nel romanzo, Giorgi racconta la storia del giovane Graham, che dopo un’esperienza traumatica, va via dal suo villaggio, un luogo puro, libero da dualismi e cattiveria, e si trasferisce in una città dove l’inganno e l’attaccamento al denaro della cosiddetta “civiltà” lo metteranno a dura prova, fino a una maturazione e presa di coscienza importanti. ho intervistato l’autore.

Stefano Giorgi, in “Pantai Putih”, ossia ‘spiagge bianche’ in malese, perché in Malesia è ambientata la storia, come nei suoi romanzi precedenti, c’è una ricerca, un percorso interiore, in cui ognuno di noi può riconoscersi. Ce ne parli? Qual è il tuo messaggio?

La presentazione si è svolta in una atmosfera che ha davvero catturato tutti i presenti, me compreso. Ringrazio sinceramente Fabio Menichelli (amico dell’autore ndr) e Patrizia Audino (psicologa, docente, scrittrice, attrice ndr) per aver interpretato il pensiero e il messaggio che ho voluto mettere in luce attraverso questa storia fantastica che prima di tutto ha emozionato me, facendo ulteriore chiarezza sul vero significato della mia vita.

Il protagonista della storia, Graham, è lo specchio di tutti coloro che cercano di dare un senso alla loro esistenza attraverso le difficoltà che si presentano sul sentiero della vita, dopo aver perso la naturale innocenza della prima infanzia ed essere venuto a contatto con le leggi e i condizionamenti della organizzazione sociale, che noi chiamiamo troppo frettolosamente e con superficialità civiltà.

In “Pantai Putih” si intravede chiaramente la metafora della vita, l’universo che è dentro ogni essere umano, che può vedere la luce solo se noi intraprendiamo un cammino coraggioso, di resilienza, di ricerca incessante in grado di traghettarci a una consapevolezza sempre maggiore della nostra esistenza.

Pantai Putih, il romanzo.

Come è nata la tua esperienza prima di tutto umana con la scrittura e come mai, a un certo punto della tua vita, dopo aver smesso i panni di medico, hai sentito la necessità di comunicare quello che è il frutto di un profondo percorso personale di autoconoscenza? Chi è Stefano Giorgi, oggi?

Tutto nasce dal desiderio, radicato nel mio DNA di condividere la mia esperienza di vita con gli altri. Aver intuito che l’essere umano è ricco per ciò che dà e non per quello che ha è stato il passaggio decisivo che poi, con il passare degli anni, è diventato sempre più un concetto chiaro, dirompente e consapevole dentro di me. Il senso della mia vita è ormai da qualche anno orientato verso questo compito, questa missione oso dire, con tutti i miei limiti, difetti, fragilità, cercando di correggere in meglio la mia umana condizione giorno dopo giorno.

Nei miei scritti non mi preoccupo tanto di essere gradito a tutti, di avere una forma espressiva grammaticalmente ottimale. Il mio scopo è esporre concetti sociali, morali quali la solidarietà, la condivisione e tutti quei valori universali che possano aiutare chi legge i miei lavori letterari a espandere la propria coscienza, a raggiungere la libertà di pensiero e quella felicità che tutti desideriamo.

Oggi Stefano Giorgi è un eretico, laico cioè ricco di valori universali, che non conosce la verità ma la ricerca senza sosta con la luce di quella consapevolezza che porta sulle spalle, che guida e illumina il suo cammino verso una continua evoluzione e novità.

Durante le presentazioni dei tuoi libri, il momento a cui tu tieni di più è quello del dibattito con i presenti, c’è una luce che si accende nei tuoi occhi. Cos’è per te la condivisione?

Condividere i propri talenti deve essere lo scopo e il desiderio di ognuno di noi. In appendice a “Pantai Putih” ho scritto una riflessione che viene dall’antica civiltà ellenista: “Conoscerai te stesso solo se ti confronterai con gli altri”. Penso di aver risposto alla sua domanda.

Il libro è disponibile presso la libreria Numero 6 di Roberto Zaccagnini, in via Croce 6, a Velletri.

Cultura

Mi piace (0)
Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *