La Finestra di Overton, tecnologia della persuasione

   La Finestra di Overton è una “tecnologia della persuasione” delle masse elaborata da Joseph Overton, già vice-presidente del centro studi statunitense Mackinac Center for Public Policy, un think tank (gruppo di esperti) del Michigan che si occupa di politiche liberiste.

   Egli voleva studiare gli effetti sull’opinione pubblica dei “pensatoi” come quello per cui lavorava e l’influenza del processo politico su di essa.

   In estrema sintesi, si tratta di un modello di rappresentazione graduata delle possibilità di cambiamenti nell’opinione pubblica all’interno del quale si individuano sei fasi in cui si può descrivere lo spostamento dell’atteggiamento dell’opinione pubblica rispetto a una certa idea.


Secondo questa teoria
, ogni idea evolve secondo sei diversi stadi e anche la più incredibile e impopolare, per potersi sviluppare nella società, ha una finestra di opportunità.

   In questa finestra l’idea può essere ampiamente discussa, e si può apertamente tentare di modificare la legge in suo favore, rendendola infine accettata.

   L’apparire di questa idea permette il passaggio dallo stadio di “impensabile” a quello di un pubblico dibattito, prima dalla sua adozione da parte della coscienza di massa e il suo inserimento nella legge.

   Non si tratta di lavaggio del cervello puro e semplice, ma di tecniche più sottili, efficaci e coerenti: si tratta di portare il dibattito fino al cuore della società, per fare sì che il cittadino comune si appropri di una certa idea e la faccia sua per gradi senza sentirsi manipolato.

   All’inizio si lascia che un personaggio pubblico o politico la promuova in modo caricaturale ed estremo, e che poi il resto della classe politica e del corpo sociale la smentisca con foga.

   L’importante è che se ne parli ma per gradi, così come la temperatura dell’acqua del pentolone è stata alzata gradualmente, in modo che la rana non si accorgesse di nulla.

   Le idee, secondo la finestra di Overton, evolvono secondo gli stadi indicati in alto nella foto e nel video di seguito:

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *