Seduti sul dirupo del “rischio”. Dialogo tratto da una storia vera

Seduti sul dirupo del rischio

Starsene seduti sul dirupo del “rischio” può far paura e può togliere il respiro.
Finché non ci si accorge che a far mancare il fiato è lo stupore che il nuovo panorama, la nuova prospettiva donano.
Quello che segue è un dialogo tratto da una storia vera, tra una immagine ed il suo riflesso allo specchio. 🔲

“- Perché stravolgi sempre le regole? sei indisciplinata.

– Ah sì? e tu perché le segui?

– Perché se esistono, vuol dire che sono funzionali e ti danno delle sicurezze.

– Mmh, le sicurezze sono importanti però… rompere gli schemi e sperimentare con altre scelte ti permette di metterci del tuo, non trovi?

– E se non funziona? le regole sono fatte da esperti. Vuoi saperne di più tu?

– Esperti? mica devo costruire palazzi! Stiamo parlando della nostra vita e credo che nessuno possa diventare esperto di te quanto te stesso.

Per non parlare del fatto che ciò che è funzionale per te non è detto che lo sia necessariamente anche per un altro.

– Sì ma… se ti giudicano? D’altronde si è sempre fatto così.

– Succede di continuo! si giudica di continuo ahimé, nessuno è esente.

Anche tu mi stai giudicando, te ne sei accorto? Ed io mi sto anche giustificando! Potrei risponderti che per i miei gusti sei troppo conformista… non ne usciremmo più!

– Sì ma…

–  Io sto semplicemente seguendo il mio libretto delle istruzioni personale.

– Hahaha! e di quante pagine è?!

– Non ne ho idea! Lo sfoglio ogni istante, si svela quando serve ed ogni volta è una sorpresa!

– Che ansia! così rischi di perdere il controllo sulle cose. Bisogna sempre pianificare, la vita è dura ed è sempre bene essere in grado di difendersi…

Non offenderti, ma mi sembra che ciò di cui parli sia un’utopia e forse anche un po’ superficiale.

– Rispetto il tuo sentire. Non mi aspetto la tua approvazione.

Ribadisco però che quello che funziona per te non necessariamente funzioni anche per me, o magari sì, ma se oso posso trovare anche qualcosa di più adatto a me.

Io sto solo reclamando la mia libertà di dare voce alla “me” più autentica. Credo sia un suo diritto sacrosanto.

Non è sempre facile, ma il mollare la presa mi fa sentire viva e superare la paura mi fa avere poi la conferma che continuo ad esistere anche dopo aver rischiato!

Addirittura, molte volte le cose vanno anche meglio di quanto avessi pensato perché ho avuto fiducia.

– Aaah! allora, haaai paura!

– A volte provo panico! perché è una grande responsabilità rischiare e ci vuole molta pazienza se non ti comprendono. E così mi fermo a riflettere. Mi chiedo se io sia folle o infantile persino. 

Poi però faccio un respiro profondo e sorrido perché mi rendo conto di essere davvero me stessa e vedo con chiarezza che la consapevolezza di chi sono è davvero tutto ciò che ho e che nessuno potrà mai togliermi.

E questo vale più di qualsiasi paura.

– Bello… ma se poi ti arriva la tegola!? 🙂

– Correrò il rischio 🙂 “.

Derea

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