I poeti della raccolta poetica “Isole” n 48

I poeti della raccolta poetica "Isole" n 48

CHI SONO I VIANDANTI DELLA RACCOLTA POETICA “ISOLE” N 48?
Introduzione a cura di Dantebus.

La passione poetica accompagna il poliedrico e versatile autore Angelo Maurantonio da sempre, tra musica e teatro, filosofia e letteratura.
L’amore per l’arte, come l’anelito al sapere, sono qualcosa di profondo e viscerale che fanno parte di lui; sono più di una vocazione o una missione, sono parte del suo sangue, battito del suo cuore, grammo della sua anima.
Tra acrostici, simboli, versi brevi, camei e dediche, il poeta, “colui che fa, colui che crea”, diviene essenzialmente un mendicante di brandelli di polvere, ovvero di quei granelli di

sabbia che scesi giù dalla clessidra non si possono più recuperare, se non con il ricordo e l’arte.

La poesia di Tatiana Selva si scaglia contro la nera signora che ruba agli uomini non solo la loro esistenza ma anche i loro sentimenti.
La vita appare come un enorme roseto, che l’io lirico sorveglia contando ogni singolo petalo dei suoi preziosi fiori, piangendo le perdite invernali e aspettando con tenacia nuove primavere.
La battaglia di Tatiana contro la morte è ancora più dolorosa perché essa assiste con i suoi stessi occhi alle gesta della dea oscura, sentendosi pericolosamente complice.

La fulgida e luminosa arte dell’autore Marco Raineri nasce dal suo intenso percorso biografico, artistico, lavorativo e spirituale.
“La poesia giocosa” è la chiave che apre la sorgente dell’arte e permette al dolore e alle emozioni negative di uscire e di mondarsi alla sua fonte.
L’autore, guarito dall’arte in questo modo, mette i suoi versi, come il suo essere ed il suo sapere nella propria professione, al servizio degli altri.
Marco è un medico che è contemporaneamente anche un Patch Adams della poesia e un indagatore della mente e dell’animo, alla ricerca dell’essere umano, perduto nel labirinto interiore, per ricondurlo alla libertà e all’aria aperta e, soprattutto, per rimetterlo al timone della nave.

La poesia di Alice Poma è un dialogo tra i due poli che abitano l’animo umano. L’io lirico è diviso e condiviso tra due forze opposte e complementari: da una parte c’è il sogno, l’ideale ambizione a prendere il volo; dall’altra l’incubo, la cupa paura di precipitare.
Quello che rende ancora più conturbante e interessante la lettura dei suoi versi è la natura del rapporto tra questi due lati, non conflittuale bensì dialettica: la poetessa accetta infatti le proprie contraddizioni, non rifiuta il suo lato oscuro ma comunica con esso, lasciandosi trascinare nei meandri più profondi della sua anima.

La poesia si offre a Benedetta Mazzilli come miglior compagna per il suo viaggio alla ricerca dello stupore e della meraviglia.
L’itinerario della nostra poetessa prevede luoghi inaspettati e voli fantastici, ma anche eventi familiari e quotidiani da guardare però con occhi nuovi.
La sorpresa sta tanto nel volteggiare tra le nuvole, quanto nell’assaporare il profumo del pane fresco, nell’arte come nella quotidianità, nella gioia come nel dolore.
Ecco perché i maestri di Benedetta non sono poeti illustri, ma piccoli e grandi eventi che

animano la sua quotidianità, e i modelli dai quali trae ispirazione non sono personaggi ideali, ma i protagonisti che arricchiscono la sua vita.

La poesia di Roberta Fossati costituisce una zona franca tra due dimensioni, tra un prima e un dopo, tra due amori, persino tra due vite.
Nei suoi versi è costante infatti la riflessione sulle proprie origini e la propria meta, quella di figlia e di madre, quella di bambina e quella di donna, quella di persona e quella di anima.
Questa raccolta prende infatti le mosse da una simbolica resurrezione, la rinascita conquistata e ardentemente voluta dopo quella casuale donataci dal fato.
È da questo momento che prende le mosse la vera esistenza, che una nuova consapevolezza illumina la mente ed il perdono assolve il cuore dagli errori passati.

La poesia di Fedro porta manifesta una rara nobiltà d’animo e di scrittura.
I versi di questi componimenti sono il frutto di un attento lavoro di trasfigurazione in grado di sublimare i pensieri che attraversano la mente del nostro poeta e di dare voce a semplici impressioni.
La cura con la quale l’autore sceglie ogni singola parola risponde ad un processo evocativo nel quale i significanti si aprono a più significati e creano un clima suggestivo.
Il lettore deve immergersi in questo nuovo codice, coglierne e interpretarne i
segni, condividerne il segreto. E la chiave per questo mondo parallelo è la sensibilità, qualità esclusiva di chi non teme di trasgredire la normalità e di vivere fino in fondo le gioie e i dolori di questo dono.

Nella poesia di Serena Squanquerillo i contrari abbandonano i loro contrasti e coesistono pacificamente: luce e ombra, fanciullo e adulto, gioia e dolore, dono e perdita.
I componimenti testimoniano il compimento di un intenso processo esistenziale, nel quale la nostra poetessa ha preso coscienza dell’essenza della vita ed ha ricomposto ogni dualismo in una più grande unità.
La sua poesia prende le mosse da un grande atto di coraggio perché non teme la morte, e riesce a vedere un nuovo inizio dietro ad ogni punto apparentemente
irremovibile.
Nonostante le proprie ombre ricoprano un ruolo fondamentale nella sua scrittura, Serena non cede mai a toni oscuri o espressioni astruse.
La sua penna si distingue per una chiarezza limpida e riflette la pacatezza con la quale la donna dietro alla poetessa conduce la propria esistenza.

Leggi la prefazione

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