L’esemplare lentezza del Bradipo

L'esemplare lentezza del bradipo

Qualche giorno fa ero intenta a guardare un video in cui un Bradipo stava attraversando in tutta la sua maestosa lentezza una strada, mentre le macchine rallentavano o lo aggiravano per lasciarlo passare in pace.

Nessun clacson. Solo paziente attesa.
Mi è venuto da ridere perché se fosse accaduto sotto casa mia, ci sarebbe stata una cacofonia di trombe.
Ho ammirato ogni movimento di quella creatura silenziosa e come in modo esemplare si spostasse senza fretta, come godendosi ogni “passo” in avanti. Non importa se se lo stesse godendo davvero o se ne fosse consapevole o meno, non è questo il punto.

L’immagine del Bradipo che procede nella sua lentezza con quello che sembra un sorriso stampato sul musetto e quegli occhi dall’espressione pacata, rappresentavano per me in quel momento l’Archetipo del prendersi tutto il tempo che serve per procedere godendosi ogni passo al proprio ritmo, noncuranti di quale siano il tempo e il ritmo altrui.

A un certo punto è apparso un uomo che delicatamente ha preso il Bradipo e lo ha posato sull’altra sponda della strada, pensando di aiutarlo.
All’inizio ho provato sollievo per la creaturina e ho pensato: “che aiuto provvidenziale! tanta fatica in meno“.
Poi però mi son detta: “certo fa piacere ricevere aiuto, ma se il Bradipo stesse assaporando con i suoi tempi il suo spostamento, libero di vivere come suo diritto e natura?”.

Applicando quella immagine alla vita umana: è bello senza dubbio ricevere aiuto, ma se non sento la necessità di averne e chiederlo, perché devono essere altri a decidere di “muovermi” quando, come, dove e perché ritengono sia giusto così?
A volte (per non dire spesso) accade senza che nemmeno le parti se ne rendano conto.

E se il Bradipo avesse voluto cambiare rotta o addirittura tornare indietro? Una tragedia!

In quell’attimo mi sono resa conto di quanto si interferisca e si venga interferiti di continuo nelle scelte e nel dare il giusto valore all’andamento del proprio viaggio.
Bene chiedere un aiuto e darlo, ma essere prima consapevoli dell’impatto, il beneficio che ciò arrecherebbe?

Interferire prima che l’interessato prenda coscienza di cosa gli serva davvero. No.
Devo ammettere di essermi irritata perché ho fatto mente locale di tutte le volte che chi pensava di aiutarmi senza che io glielo avessi chiesto, non ha fatto altro che decidere lui/lei cosa fosse meglio per me e in che spazio collocarmi, così come io ho sicuramente interferito con altri senza cattiveria ma senza diritto

Io intendo godermi ogni passo con i miei tempi e ritmi così da osservare ogni dettaglio, sentire ogni virgola che tutto ciò che si presenta a me ha da comunicare.
Reclamo per me il tempo di avere il tempo di prendere coscienza del regalo che ogni attimo mi dona, fino alla prossima mossa diretta laddove sarà posato il mio lucido sguardo.

Voglio andare alla mia… LENTEZZA, accelerando quando è il momento. Respiro.
E’ incredibile quanto si possa fare consapevolezza da una semplice scena e quanti suggerimento essa possa dare.

Derea

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