“Cetra… una volta”, con i Favete Linguis, a Velletri

"Cetra... una volta", con i Favete Linguis a Velletri

Nel pomeriggio di domenica 7 gennaio, presso il Teatro Artemisio “Gian Maria Volonté” di Velletri si è tenuto “Cetra… una volta”, un omaggio al Quartetto Cetra, a cura dei Favete Linguis, ossia Stefano Fresi, Toni Fornari ed Emanuela Fresi, con la partecipazione di Cristiana Polegri, per la regia di Augusto Fornari e la produzione ATPR. L’evento, sold out, è stato organizzato dalla FondArC (Fondazione di Partecipazione Arte Cultura “Città di Velletri”) diretta da Giacomo Zito.

I Favete Linguis, attivi da trent’anni, hanno condotto oltre un’ora di spettacolo musicale e teatrale, rievocando parte del repertorio musicale e televisivo del famoso Quartetto formato da Felice Chiusano, Giovanni “Tata” Giacobetti, Lucia Mannucci e Virgilio Savona, in attività dagli anni ’40 agli anni ’80. Il trio ha proposto anche un proprio repertorio di brani realizzati con quello stesso stile raffinato, adeguando i testi a tematiche odierne.

Parodie e un po’ di satira politica, che hanno divertito e intrattenuto i presenti, grazie a una elegante leggerezza. Ripercorrendo le fasi salienti della carriera del Cetra e i loro successi, come Concertino, la Biblioteca di Studio 1, Gran Baraonda, i Favete Liguis hanno cantato e interpretato brani come “Un bacio a mezzanotte”, “Però mi voleva bene”, “Nella vecchia fattoria”, “Vecchia America” di Lelio Luttazzi e “Un paio d’ali” di Renato Rascel. Hanno recitato versioni parodistiche di opere teatrali, come l’“Otello” di Shakespeare con riferimenti a eventi d’attualità, tra cui il noto calcio ai fiori da parte di Blanco al Festival di Sanremo, e scene esilaranti come lo sketch a suggerimento.

I Favete Linguis hanno anche raccontato aneddoti legati al loro percorso e a quello del Quartetto, e hanno spiegato alcune tecniche di scrittura dei testi, come il “Centone” con cui venivano stravolti i testi di canzoni già esistenti, cambiando lettere per assonanza, o tecniche strategiche con cui Dino Verde, autore che collaborava con il Cetra, riusciva a far superare ai propri testi i controlli dei censori, che a quell’epoca erano molto rigidi.

Lo spettacolo si è concluso con un bis e diverse standing ovation, che hanno visibilmente emozionato il talentuoso trio di attori-cantanti.

L’articolo è stato pubblicato su “l’Artemisio giornale” del 13 gennaio 2024.

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