Le scuole dei Castelli Romani hanno incontrato “Sciabbadai”, al Teatro Artemisio di Velletri

Le scuole dei Castelli Romani hanno incontrato “Sciabbadai”, al Teatro Artemisio di Velletri

Nella mattinata di venerdì 26 gennaio, il Teatro Artemisio “Gian Maria Volonté” di Velletri ha ospitato un doppio appuntamento per lo spettacolo “Sciabbadai”, accogliendo oltre mille studenti delle scuole medie e superiori, da tutti i Castelli Romani.

Tra gli istituti superiori, c’erano anche alcune delle scuole che parteciperanno alla seconda edizione del Palio Teatrale Studentesco, che come anticipato dal direttore artistico della FondArC, Giacomo Zito, quest’anno avrà più spettacoli, che coinvolgeranno, per la prima volta, anche una scuola di Ciampino. Il testo di “Sciabbadai” è scritto e diretto da Gabriele Marcelli, per il Teatro della YOD, con l’assistenza alla regia di Ludovica Iacoangeli e con gli attori Luigi Pisani, Natale Russo e Jonah Marcelli.

Lo spettacolo teatrale, che è valso a Marcelli il Premio Fersen 2023 alla drammaturgia contemporanea italiana, racconta una storia ambientata nell’autunno del 1943, quando l’attore romano Lino Colombo, un ebreo sfuggito al rastrellamento del 16 ottobre, si rifugia in una chiesa, dove conoscerà Don Mario e il piccolo Gianni, con i quali condivide momenti di tensione drammatica, ma con un messaggio finale di speranza.

Un incontro tra l’essere artisti, la fede e l’innocenza, con un messaggio lasciato in occasione della vigilia della “Giornata della Memoria”, e una riflessione sull’importanza della memoria e dei valori umani di cui i ragazzi sono i depositari, così come ha sottolineato proprio Gabriele Marcelli sul palco, a fine spettacolo: «“Sciabbadai” è lo spettacolo sulla Memoria che abbiamo cominciato a preparare due anni fa e che siamo orgogliosi di portare avanti. Quello che stiamo vivendo è un periodo difficile, in cui risorgono nuovi sentimenti di odio, di cancellazione e negazione tra popoli. Crediamo che raccontare il nostro passato, anche la pagina più vergognosa, serva per lo meno a parlarne e spero che ci saranno dei dibattiti in classe, per voi. È stato uno stimolo per noi. Grazie per aver condiviso questo insieme».

Da parte dei giovani studenti, è stato bello vedere l’attenzione e l’interesse verso la tematica. Un importante segnale, che ha compensato la grandissima maleducazione dei – per fortuna – pochi ragazzi, che, nel secondo turno dello spettacolo, hanno messo a dura prova la pazienza dei presenti, tra urla, bestemmie, risatine, calci alla poltrona e versi agli insegnanti. Una minoranza che, però, dovrebbe far riflettere sull’indifferenza e la superficialità verso un messaggio, che vorrebbe contribuire a fare consapevolezza e una umanità migliore.

Serena Squanquerillo – Per l’Artemisio Giornale.

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