C’era una volta una Cavalla Bianca che era solita galoppare libera e serena, sempre alla scoperta di nuovi prati.
Un giorno la Guardiana dell’Inconscio, destata dal suono inquieto di un nitrito, la vide dimenarsi imbizzarrita e a tratti quasi cedere al suolo. Avvicinatasi alla Cavalla, la Guardiana le chiese: «Ciao, posso chiederti cosa ti turba?»
La Cavalla Bianca: «Finalmente avevo imparato a cavalcare libera e in pace, sentendomi completa e con la certezza di condurre la mia vita per conto mio! Ma ora? Ho incontrato quegli occhi… Mi sono fermata per un po’ nel bosco qui vicino, presso un ruscello per dissetarmi e senza che mi fossi accorta del suo arrivo, mi sono girata e l’ho visto bere accanto a me: un Cavallo Nero, alto, splendente come il sole!