Cosa vedi?

Lunedì ero con la mia psicoterapeuta storica e – ricordando colloqui di anni passati – parlavamo dell’eccesso di disponibilità che per carattere si dà alle altre persone, per aiutarle.
Una qualità che attira vampiri e a volte può anche creare problemi.

Lei conosce bene questo mio lato e la difficoltà che ho spesso avuto a dire “no”, anche perché non capivo per quale motivo non avrei dovuto aiutare.

Ricordo bene quando anni fa le ho detto che una delle mie difficoltà era sempre stata quella di non sopportare di vedere il dispiacere o il dolore negli occhi dell’altro, per il rifiuto.

Lunedì le ho detto che dentro di me, ora, c’è qualcuno che mi vuole bene e mi ha insegnato una strategia per stabilire una giusta priorità e confini funzionali quando ho difficoltà.

Lei mi ha chiesto «Cosa fai?»

«Nel momento in cui sto per rispondere all’altro, guardo i suoi occhi e, molto velocemente, al loro posto ‘metto’ i miei.

Così li osservo mentre immagino che le mie necessità passino in secondo piano e io dica “no” a me stessa.

Non è bello quello che vedo. E allora: ‘NO’».

Può sembrare un fare macchinoso, ma diventa molto naturale se sistematico.
Lei mi hai sorriso e, complice, ha annuito».

Serena Derea Squanquerillo

(Disegno dal web)

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