“Liuthery. L’occhio ascolta”, la mostra degli strumenti a corda realizzati da Gianfranco Roffi e curata da Luca Rondoni, con la partecipazione di altri artisti

“Liuthery. L’occhio ascolta”, la mostra con gli strumenti a corda realizzati da Gianfranco Roffi e curata da Luca Rondoni con la partecipazione di altri artisti

“Liuthery. L’occhio ascolta” è la mostra degli strumenti a corda realizzati dal liutaio veliterno Gianfranco Roffi e personalizzati da diversi artisti del territorio, curata da Luca Rondoni, che si è tenuta con grande partecipazione dal 24 maggio all’8 giugno, presso la Sala dei Marmi del Museo Civico “Mario Antonacci” di Albano Laziale (Roma). L’evento rappresenta la terza tappa di un percorso che ha toccato anche il giardino dell’Associazione l’Orto del Pellegrino di Velletri, a giugno del 2024. Buona lettura!

La mostra di Albano è stata allestita da Gianfranco Neri, Gianfranco Roffi e Luca Rondoni, con l’assistenza alla curatela di Flora Colonnelli, e ha coinvolto vari artisti del territorio che hanno decorato e personalizzato in base alla propria idea di arte gli strumenti creati dall’ebanista Roffi: Francesca Cammarota; Daniele Cedroni; Alessandra Cerini; Graziano Leoni; Claudio Marini; Gianfranco Neri; The Niro; Simone Piccioni; Roberto Pruneddu, coautore del progetto; Alessia Severi e Giancarlo Soprano.

La mostra è stata realizzata con il patrocinio dell’assessorato alle Biblioteche del Comune di Albano, rappresentato dall’assessore alla Cultura Maria Cristina Casella. NotizieLazio è stata mecenate ufficiale dell’evento.

Il percorso d’esposizione è stato scandito dalla distribuzione degli strumenti decorati e incisi, alternati a busti e reperti in marmo, in base all’idea di ricreare la tastiera di un pianoforte con l’alternanza di bianco e nero, tra arte contemporanea e testimonianze di storia antica del territorio che si incontrano in un punto nel tempo così come percepito dall’osservatore che si immerge in un’esperienza sensoriale. Tra le opere, è inserito il dipinto “Concerto” di Manlio Rondoni, che rappresenta un direttore d’orchestra ideale della mostra e del dialogo tra le opere e il pubblico.

L’inaugurazione del 24 maggio si è aperta con i saluti di Luca Rondoni, curatore della mostra: «Questa è la terza uscita del progetto indipendente “Liuthery”, che si autopromuove e che, in questo caso, ha ottenuto il sostegno da parte del Comune di Albano. Il progetto nasce circa due anni fa. La prima esposizione ad “Albano Libri”. L’intento è stato anche quello di portarla alle scuole, perché ci sta molto a cuore lavorare con i bambini, anche i bambini non udenti, ecco il perché dell’“occhio che ascolta”. Questo è il motivo per cui è stato scelto di realizzare la mostra in uno spazio museale, lasciandola a disposizione per quindici giorni».

Dopo una prima tappa ad Albano, a giugno del 2024 la mostra è stata in esposizione nello spazio naturale dell’Orto del Pellegrino di Velletri. In questa terza tappa, il progetto si è arricchito di altri due strumenti a corda personalizzati in due opere realizzate rispettivamente dall’architetto Gianfranco Neri e dallo scultore Giancarlo Soprano.

“C’è un punto di incontro tra ciò che si vede e ciò che si sente – scrive Rondoni –, e non ha bisogno di parole. Da questa intuizione nasce Liuthery – Armonie a Colori: l’Occhio Ascolta, un progetto che trasforma il silenzio in linguaggio e rende ogni sguardo un atto di ascolto. È una mostra, sì, ma anche un’esperienza: un invito a rallentare, osservare, toccare, sentire – ognuno con la propria sensibilità, senza gerarchie di senso.

Il progetto prende ispirazione dalla riflessione del filosofo Régis Debray, che ci ricorda quanto ogni sguardo sia irripetibile, intimo, impossibile da tradurre in un vocabolario universale. E allora ci chiediamo: cosa succede se a “vedere” sono mani curiose, capaci di ascoltare con la pelle? Cosa accade se un violino non suona, ma racconta attraverso le sue venature, le sue curve, i suoi colori?”

(Articolo pubblicato anche sul giornale cartaceo l’Artemisio del 31 maggio)

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